eSport e scacchi sono un successo inaspettato
Il mondo degli eSport viene spesso associato ai videogame, in particolar modo a opere come Fortnite, Call of Duty, PES e altri titoli di fama mondiale. Avete mai pensato, però, che gli eSport e il mondo dello streaming sono applicabili anche a uno dei giochi da tavolo più vecchi al mondo? Parliamo degli scacchi, un gioco che potrebbe sembrare noioso e fuori moda, ma che negli ultimi anni ha visto una nuova ondata di successo.
Un perfetto esempio è Alexandra Botez, attuale detentrice del titolo “Woman FIDE Master”, prima presidente donna del Club di Scacchi della Stanford University e una delle migliori giocatrici del Canada. La giovane donna, infatti, ha iniziato a sfruttare Twitch per giocare in streaming lo scorso settembre, dedicandovisi sei giorni a settimana. Ora ha 60.000 follower.
Ovviamente non si tratta di una cifra incredibile se paragonata al successo delle stelle di Twitch, Mixer, Facebook Gaming e YouTube, ma considerando che parliamo di scacchi, è un risultato notevole. Gli scacchi, infatti, pur radunando un pubblico inferiore rispetto a quello dei videogame, hanno visto una crescita del 500% dal 2016 a oggi su Twitch (questo secondo i dati condivisi dalla piattaforma stessa). Ovviamente questo successo ha portato denaro in tale mercato, tramite donazioni degli appassionati ma sopratutto tramite sponsorizzazioni.
Si tratta di un cambiamento non indifferente, sopratutto considerando che il campionato mondiale di scacchi è stato varie volte annullato per mancanza di fondi: ora, invece, la nuova natura streaming ed eSport del gioco permette validi introiti ai giocatori professionisti come Botez.
Parte del merito è da attribuire a Twitch stesso che si è avvicinato al mondo degli scacchi stringendo una collaborazione con Chess.com, il più grande sito di scacchi del mondo con circa 33 milioni di membri. Twitch ha inoltre affermato che il Campionato Mondiale di Scacchi del 2018 ha attirato ben 4.4 milioni di spettatori unici.
Il mondo degli scacchi sta quindi cambiando: ovviamente non siamo ancora ai livelli dell’eSport dei videogame, ma si tratta di primi interessanti passi.
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