Cosa il premier può imparare dalla sua passione scacchistica
di Marco Saba, 21 maggio 2021
"...Mario Draghi che, tra una consultazione e l’altra, gioca a scacchi online."
- Da: "Scacchi come terapia", di Massimo Adinolfi, il Foglio, 5 feb 2021
Scrivo due righe per condividere una riflessione mattutina, dopo aver ascoltato un interessante video su youtube che riguardava la deriva "farmacologica" della psichiatria moderna. Nel video si diceva che il numero delle tipologie delle patologie psichiatriche è aumentato da 65 fino a circa 450 nella quinta edizione del DMS del 2012, ovvero il manuale Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali , ma non era citato il caso interessante del nostro premier italiano che andrò ad illustrare - ABSIT INIURIA VERBIS.
Nella mia corrispondenza con la BCE, in una delle tre lettere di risposta, ottenute facendo ricorso all'ombudsman europeo (sennò proprio non rispondevano!) nel periodo in cui Mario Draghi era presidente della BCE stessa, mi si scrive che benché le banche creino denaro dal nulla, con la creazione dei depositi la quantità aggregata della massa monetaria non aumenterebbe (affermazione che da sola meriterebbe un TSO o un ripensamento e ridimensionamento radicale dei poteri affidati alla Banca, o quantomeno l'affiancamento di un bravo amministratore di sostegno. Sarebbe come dire che dopo la promozione di un pedone a Donna, il numero di regine sulla scacchiera non cambia rispetto a prima...). Ma che c'entra con gli scacchi ? Be', chi gioca a scacchi attivamente conosce le regole di questo gioco affascinante nato in Persia, l'odierno Iran, dove per l'appunto la regina si chiamava Visir, ovvero primo ministro (e troviamo già una curiosa coincidenza). All'epoca la "regina" aveva un raggio d'azione limitato, poco più vasto del Re. Ma quello che sorprende maggiormente del gioco è che è perfettamente trasparente: il risultato di ogni mossa è costantemente visibile ad ambo i giocatori ed al pubblico (contrariamente alla distribuzione delle carte nel poker, ad esempio). Barare non è contemplata come possibilità (ma vedremo come è stata elusa anche questa particolarità). Inoltre, da ogni partita ognuno può imparare le mosse migliori giocate che hanno portato alla vittoria di una delle parti (ma anche gli errori da evitare) senza dover pagare diritti d'autore a nessuno. Questo gioco avrebbe molto da insegnare alla condotta umana odierna in altri affari. E il fatto che si stia diffondendo lascia ben sperare in una ricaduta positiva sull'intera umanità (nella Russia sovietica era quasi obbligatorio imparare a giocare. Diventando Maestro, si percepiva addirittura uno stipendio statale in premio).
Tornando a Draghi, viene quindi da paragonare il banchiere (baro) col giocatore di scacchi (onesto). Due personalità ben distinte. Se da una parte il banchiere elude le regole contabili, lo scacchista a tavolino non potrebbe cavarsela facilmente. Se, ad esempio, pretendesse di muovere due pedoni con la prima mossa, l'avversario potrebbe chiamare l'arbitro (una professione molto più imparziale rispetto agli arbitri sociali della questione bancaria: la Banca d'Italia - "posseduta" da... altre banche - le società di revisione dei bilanci e la magistratura confratella). L'arbitro prontamente provvederebbe a correggere il giocatore. Per la questione bancaria, ancorché il trucco sia facilmente individuabile da qualsiasi ragioniere - vedi il caso CARIGE - il meccanismo rimane occulto, misteriosamente, solo agli incappucciati. Proprio nel caso CARIGE, il Mario banchiere davanti all'arbitro si è rifiutato di far vedere il formulario quando gli è stato richiesto per ricostruire le mosse della partita - vedi gli omissis nelle carte sul commissariamento e sulla proroga dello stesso.
Il Mario scacchista a quanto è dato sapere gioca online, su chess.com, e questo apre un interrogativo. Bara quando gioca online? Ci sono giocatori che hanno poca stima di se stessi e si fanno aiutare facendosi suggerire le mosse da motori scacchistici. Quando vengono sgamati - al contrario dei banchieri - vengono cacciati. Per poter giocare ancora, poiché mancano meccanismi seri di identificazione certa degli iscritti - usano uno pseudonimo e si reiscrivono di nuovo alla piattaforma di scacchi per poter continuare a vincere barando. Il loro scopo non è imparare, è vincere ad ogni costo, per il gusto di schiacciare impunemente gli altri giocatori onesti.
Io non credo che Mario bari a scacchi, ma come banchiere l'ha fatto di sicuro, e non è l'unico. La Cornell University - assieme ad altri - in un paper del 2020 dice che le banche barano nei bilanci per colpa dei giuristi e dei contabili che credono vi sia ancora lo standard aureo. Una giustificazione debole, come a dire che si può rapinare finché i magistrati non se ne accorgono... che non è reato rubare ma lo è farsi scoprire...
Quindi ecco perché il titolo: come può un banchiere giocare e amare gli scacchi quando nella vita reale non ha fatto che aggirare le regole, ancorché contabili? Non è un caso conclamato di schizofrenia ? E se così fosse, affidereste un governo a una persona scissa nella personalità ? Non ci resta che sperare che bari anche a scacchi, oppure che denunci la truffa bancaria di cui è esperto mettendosi in pace la coscienza - cosa doverosa se sei membro dell'Accademia pontificia - oppure ancora, che si faccia vedere da uno bravo! (sia online che al governo - da un arbitro e/o da uno psichiatra)
Vedi anche:
"La sovranità appartiene alla banca centrale" - Alberto Graziani, su Il Sole 24 Ore del 20 maggio 2021, prima del ricovero psichiatrico: https://www.ilsole24ore.com/art/banche-centrali-e-governi-agiscano-non-perdere-sovranita-monetaria-AE2YNUK
Una lettera a Lord Melbourne sui depositi bancari da considerare come moneta (1837)
https://centralerischibanche.blogspot.com/2020/12/una-lettera-lod-melbourne-sui-depositi.html
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